Qualche giorno fa ho appreso che un amico festeggiava in solitaria il suo anniversario di nozze..nozze a cui avevo partecipato ben 17 anni fa...per cui mi e' sembrato giusto scrivergli un messaggio al cellulare..di augurio, lui ha ringraziato con una frase sibillina..che mi ha fatto pensare tanto..
La frase di risposta nel sunto al mio messaggio rivolto al futuro conteneva un vero proclama al presente..all' istante..all' attimo..
Ed io stupita al momento che da un semplice messaggio augurale scaturissero pensieri profondi e subliminali sulla vita, mi gettai con enfasi sui suoi dialoghi..avallandoli ed entusiasmandomi per certi versi..
Poi il silenzio.
E poi la notizia.
Della sua malattia.
E quel modo strano di usare le parole che abbiamo noi umani quando eventi particolari della vita ci sfiorano.
Bisogno di comunicare ma al contempo non aprirsi..Non riuscire a dire le cose che restano imprigionate ma al contempo lanciare un grido silenzioso e quel sorriso finale ingannevole..per convincere che va sempre tutto bene..quando in realta' si ha solo voglia di piangere..