... di lettere rimaste al mittente.
"Volevo scriverti, non per sapere come stai tu, ma per sapere come si sta senza di me. Io non sono mai stato senza di me e quindi non lo so. Vorrei sapere cosa si prova a non avere me[...] Forse si sta meglio, o forse no. Però mi è venuto il dubbio e vorrei anche sapere se ogni tanto questo dubbio è venuto anche a te. Perché sai, io a volte me lo chiedo come si sta senza di te, poi però preferisco non rispondere che tanto va bene così. Ho addirittura dimenticato me stesso per poter ricordare te."
A coloro che si son persi.
E a quelli che ancora li amano.
"E poi, e poi, quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro, cioè vivere, vivere e poi, poi vivere
e poi, poi vivere... "
"Ma senza saperlo ero di più.
Ero ancora l'anima che si nega;
e il mio stesso astratto osservare era anch'esso una negazione."
Prima di non andar via ho negoziato una tregua con ogni colpo di vento che mi scompigliava capelli e pensieri (ma non volevi lasciarti andare ancora un po'?!)... poi è nata un' incredibile complicità con i pugni chiusi (fino a far sanguinare le mani); sto aspettando di trovare il coraggio di farmi alcune domande che mi impediscono di vagare nel vuoto che ho creato e continuo a sbattere contro la parte peggiore di me.
"E c'è un forte rumore di niente."
Morire di trasparenza per aver sprecato l'esistenza a munirsi di distanze, di sicurezza... a tracciare confini, limiti, da non oltrepassare. Uno scoglio prepotentemente arginato dalle onde ed un attimo dopo sei lì, nuda sirena... che ancora cerca di confondere gli occhi della curiosità ed appena un attimo prima meditava di scrivere l'elogio del segreto.
L'insospettabile leggerezza di un Punto... l'avverti quando, in preda al panico, uno scorcio di memoria ti lascia intravedere ancora quei tormenti irrisolti.
Rimane in testa quello che non dici e poi ti senti come quando fai a pugni col vento e lui ti infilza l'anima.
(Fra me&me)
***
"Tutto triste, il camaleonte si rese conto che, per conoscere il suo vero colore, doveva posarsi sul vuoto."
(Lezioni di respiro)
Empatica…
Lei parla poco, ma ti scava dentro.
(Facciamo finta di niente.)
Partire…
Illudersi, credendo di avere tutto sotto controllo. Decidere, organizzare, credere ad un "per sempre" detto così, con la meraviglia di una speranza, finché il tuo io si fa stretto e trovi le parole negli occhi lucidi di un cane, ma non passa il dolore che indossi ogni giorno.
Viaggiare…
Scopare spesso non è la soluzione ad un'assenza perché, malgrado lui, vorresti un altro, ma anche questa è una dipendenza. Nonostante tutto mantieni un profilo alto. Bene o male vivi, ma è tutto un gioco finché riesci a negare, intanto aspetti il vento per lasciare indietro un'altra colpa.
Tornare…
Un profilo può morire, ma i mostri che avevi dentro non muoiono. Vero?!
(Ho anche un'altra scusa pronta all'uso.)
(Narrazione di un suicidio collettivo.)
Effetto di un'anestesia. Locale.
Incedere lento, con picchi di follia. Essere umani.
Credo d'aver rivissuto il mio tempo, trovando bellezza anche in quei maledetti ricordi.
Il bisturi incide la pelle e l'anima resta ancorata alla paura. Lacrime e gemiti.
Il gelo squarcia la carne.
Si strappa quello che non serve, ma tutto rimane com'è sempre stato. Forse.
Cicatrici e ricordi.
(Indolenza di un insolito risveglio, dopo aver danzato con il vuoto.)
P.S.: Mi dispiace Puntini, il mio indirizzo di posta elettronica non è più attivo, ho perso tutti i vostri contatti.
Non importa, vi leggerò qui.
Non mi piace riascoltarmi, ma, se fossi in te, mi innamorerei ancora di me.
(Il coraggio della resa.)
Giochiamo a nascondino, a vivere, a scappare, coi silenzi, le distanze di sicurezza, le asimmetrie, gli equilibri precari, il vento, le parole.
Emozioni, come scegliere di non farsi trovare più, che stare in silenzio diventa faticoso.
E poi morire, dietro le nostre corazze, cercare il fondo e aver paura di guardarci dentro, finendo per colmare i vuoti sbagliati.
Prima che il tempo si porti via noi.
Era così semplice non esistere?!
(Esito di isteria cronica.)
Quindi hai smesso di inventarti...
e non c'era altra soluzione?!
Ti silenzi, ti distruggi, ti reinventi... crei la vita, da te, dentro te.
E' tutto molto interessante, anche tenero.
E' tutto tuo questo modo di fare.
Dis_umano.
Probabilmente è bastato incontrarsi un attimo, fra due virgole, parentesi da chiudere, e tanto basta.
"Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s'era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s'era potuta riconoscere così."
Sarà doloroso rimettersi insieme, parola dopo parola.
Ho sbagliato spesso i tempi. Ed i modi.
Ho corso il rischio di investire nel silenzio tutto il peso della mancanza... ed ora, cosa mi manchi a fare?!
Dentro te c'è ancora qualcosa di chi sei stato?
In(-e)sistenze. Di un presente inopportuno.
Disarmanti.
Sono così le emozioni improvvise: ti lasciano senza respiro. Non parlo d'amore, non ne son capace. (cit. di una di voi)
Ho catturato il mio vento, ma dopo mi son sentita intrappolata in un quadro di Dalì.
"Narciso si annulla nella vertigine cosmica/
dove nel più profondo/
canta/
la sirena fredda e dionisiaca della sua stessa immagine./
Il corpo di Narciso si svuota e si perde nell'abisso del suo riflesso,/
come la clessidra che non verrà capovolta/
(…) Narciso tu sei così immobile/
che si direbbe che tu dorma/ (…)"
Ecco. Volevi sapere cosa non sono più e cosa è rimasto di quel che sono stata. E cosa farò di quello che rimane di me.
(La grazia di lasciar andare/il coraggio di lasciarsi andare.)
Parentesi di euforia distorta si avvicendano in me.
Un disastro annunciato si riversa fra le mie ombre.
Eventi irriconoscibili mi fanno compagnia,
mentre scorgo lui, da lontano, che mi tende la mano.
Declama per me:
"Ma io, sempre estraneo, sempre penetrando il più intimo essere della mia vita,
vado dentro di me cercando l'ombra."
Desidero distrarmi dall'inquieta ricerca di quei sogni irrealizzabili.
Ma lui insiste:
"Aver ragione, vincere, possedere l'amore
marcisce sul morto tronco dell'illusione.
Sognare è niente e non sapere è vano.
Dormi nell'ombra, incerto cuore."
Chiudo gli occhi e l'amo ancora.
"Sento che niente sono, se non l'ombra
Di un volto imperscrutabile nell'ombra:
e per assenza esisto, come il vuoto."
("Perché per essere felici è necessario non saperlo?")
Non ci sono.
Non ci sono mai stata.
(Continua la coniugazione.)
Non ci sono, neanche per me.
Ci siamo già dentro, mentre ci affrettiamo a starne fuori.
Ci guardano e pretendono di sbiancare le nostre emozioni. Rosse. Intense.
Mi toccavo, cercandomi il cuore (mi piace che resti così.)
... poi ho lasciato incustodita tutta questa nostalgia. (Mi piace anche così.)
Chiudo nel cassetto i sogni che non ti concedo. Da sempre.
Intanto le speranze ci girano intorno.
Lascia che sia.
Alcune parole sono più grandi di noi, destinati all'inquietudine.
... ma chiudi ancora gli occhi quando baci una ragazza?!
Quale bisogno perverso ci intrappola nei rapporti morbosi?!
Nonostante la continua autoanalisi del tuo essere la versione peggiore di te,
la tua idea di realtà incornicia un'altra bugia.
E tutto quello che hai ostinatamente intrappolato dentro te per non sentire quei fastidiosi battiti,
lo senti che ti schiaccia?!
Quando ogni "devo" lascia spazio all'insoddisfazione, scappi.
Sai farlo davvero bene, cara me.
Punti sempre sull'invisibilità, è così che ci freghi.
Sì, ci freghi. (Maledette distanze di sicurezza!)
Ma che importa, è solo inquietudine; stai annaspando, appena passa:
ricomincia a scappare!
“Corro senza vantaggio, senza la grande risorsa del pentimento. Pentirmi non servirebbe, poiché in me stesso non c’è perdono. E' possibile che non ci sia nemmeno pentimento, allora il destino è assolutamente mio; io so, nel non seguire la mia tabella dei valori, di farlo; e so e capisco perché lo faccio; ed è un fatto irremissibile. Se mi pentissi, sarebbe comunque inutile; cadrei in un’autocompassione o nella casistica; possa morire cento volte, piuttosto.”(J.C.)
Ho ingannato il destino (... ti dico che è vero!),
ma temo d'aver perso qualche pagina da vivere.
(Sfogliandomi distratta_mente...)
Ho intravisto un amore ancora acerbo,
troppi errori, tutte le cose non dette,
uno strano incontro,
l'amaro retrogusto delle cose belle,
il segreto dell'immortalità,
una canzone che avevo imparato a memoria,
("... If I were to sleep, I could dream
if I were afraid, I could hide
if I go insane, please don’t put
your wires in my brain...")
Abbandonarsi/Futuro anteriore.
"Sentire tutto in tutte le maniere,
vivere tutto da tutti i lati,
essere la stessa cosa in tutti i modi possibili allo stesso tempo,
realizzare in sé tutta l'umanità di tutti i momenti,
in un solo momento diffuso, profuso, completo e distante."
(Eccessivamente banale)
Imparerai a lasciarmi andare, perché io sono il tuo limite...
e lascialo cadere l'ombrello mentre cerchi l'arcobaleno dietro quell'angolo di sole in piazza...
e, anche se la pioggia corrode i pensieri, gli occhi scavano ostinatamente fra le nuvole...
e poi non aspettarti che ti aiuti a cadere senza dolore.
e continuo ad incasinarmi...
e no, neanche 'sta volta ho inserito la moderazione fra i buoni propositi.
... ché se non parlo non vuol dire che non ci capiamo, è solo che non abbiamo le stesse esigenze.
Tu aspetti, io prendo(tutto e di più).
Perché ci raccontiamo acide favole per sfuggire alla realtà?!
Ri-tratti da confondere.
(Tutto ciò che rimane.)
Il profilo di PaoloStoppelli
Inserito il: 22-11-2017
Non parliamo di Dio legato ad uno stronzo e 4 puttane, e' una bestemmia.
Solo che... ci sono clan e clan. Poi vi sono donne e donne. Non bisogna confonderle.
Per amore della chiarezza ho deciso di disturbare una Puntina...
Io sono Masua, Lisbona
23 Novembre-2017 Alle ore: 15:29:00
Ma Paolo ci ha dato delle puttane... Màsua/Ritornello/Loi e fin qui i conti tornano, lo stronzo sarebbe Pensiero, e anche qui... (non offenderti Pensiero, in fondo, è un complimento!) ma mi son persa la quarta puttana! Sarà mica Maledizione?!
Io sono xxxxxxxxxx, xxxxxxxx
23 Novembre-2017 Alle ore: 15:30:37
Ahahahaaah non avevo fatto i conti, va' a chiedere!
Io sono Masua, Lisbona
23 Novembre-2017 Alle ore: 15:33:34
Sicuramente è ad un livello inferiore!
Ma dai, pure tu, non posso andare a chiedere se Maledizione è una puttana! Le ho già dato della merdina!
E niente qui manca una puttana.
Orsù, donzelle: candidatevi!
P.S.: Valuteremo abilità circa l'uso della lingua. (Al di là del buco, o dei... fate voi.)
Nota per Carletto: "anima e corpo?!" Solo nel sesso.
La consapevolezza del proprio valore mette a rischio il sé.
Quale dei tanti?!
Ho scelto di mostrare il migliore. (Non è vero.)
Scomporsi e cercare di star bene per evitare il "come stai?" è controproducente, non avete idea di quanti spazi vuoti avanzino! E' che certe domande mi lasciano tremante, nonostante abbia gambe sempre aperte al dialogo... è la mente che non segue il filo logico dei miei interlocutori. (Eppure potrei. No, senza esitazioni.)
Questo aspettarmi è illogico, ma scappare di più. E tacere, anche.
Cercando di liberare alcune sensazioni, rischio di restare incastrata nei miei non so... non posso oltrepassare la mia barriera perché ci ho messo dentro tutte le mie fragilità. (Spaventano, lo so.)
Occhi negli occhi con la verità. Ho perso.
Iniziai una guerra con me, dentro me.
Non è stato semplice sopravvivere ad un ego viziato e capriccioso.
Non mi entusiasmava mostrare le cicatrici delle sconfitte.
Decisi che avrei vinto, comunque... abbandonai sensibilità e romanticismo.
Non è stato possibile conoscere Màsua. Ci ho provato, lo giuro!
Dal passato al presente?!
No. E' già futuro.
(L' inutilità di certe tempeste.)
La trasparenza è ingestibile e la verità di questi giorni ha un peso insopportabile.
Ma di cosa vogliamo parlare?!