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 Oggetto del messaggio: La grande bellezza
MessaggioInviato: dom giu 02, 2013 10:11 pm 
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Cazzuola D'Argento
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Iscritto il: mar feb 01, 2011 3:29 pm
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Cominciamo col dire che con otto euro vi potete fare un viaggio a Roma, senza faticare, dedicandogli poco più di due ore, ma riuscendo a vedere angoli che nel vostro viaggio vero non potreste scovare.
Inutile dire che il titolo sintetizza ciò che questa città ha accumulato nei secoli e che mette a disposizione di chiunque con indolente consapevolezza, offrendo pietre e acque agli sguardi incantati, scorci e profumi nei suoi parchi, non vicino ai cassonetti mi raccomando, opere d'arte e monumenti.
Ma lo sguardo del protagonista, Gep Gambardella, un napoletano scrittore e giornalista che si aggira per la città elegantissimo in giacche da sballo, non è ingenuo e incantato, ma guarda con flaianesco cinismo ciò che lo circonda, raccontandoci, con le sue parole e i suoi occhi, l'atroce contrasto tra l'incanto dei marmi e la volgarità degli uomini e delle donne che animano le notti di Roma.
Non mi dilungo sulla vicenda perché altro non è che una meravigliosa passeggiata tra questi mostri, mentre vorrei segnalarvi Tony Servillo, un gigante ormai che solo fissando la cinepresa, o i vostri occhi se siete a teatro, vi trasmette il suo scetticismo e la sua ironia, ma che nel film è servito anche da battute e riflessioni folgoranti.
Tra i molti personaggi e attori che compaiono, segnalo quello che corrisponde quasi a un miracolo: una Ferilli resa interessante e affascinante, nel ruolo di Ramona, una ragazza semplice e senza orpelli, una delle poche anime autentiche della storia, che non a caso finisce per accompagnare più volte Gep nei suoi girovagare notturni.
"Per un uomo della mia età, una bella donna non è abbastanza"
Lui si può interessare, ormai, solo a qualcosa di speciale, che si può nascondere proprio dietro la semplicità.
Avrei voluto che questo film non finisse mai, e questo mi accade assai di rado, e Flaiano e Fellini si guardano nelle loro tombe felici di non essere vissuti invano e orgogliosi che Sorrentino abbia saputo raccogliere il loro testimone.


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 Oggetto del messaggio: Re: La grande bellezza
MessaggioInviato: dom giu 02, 2013 11:02 pm 
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Io sono ggiovane e ho pagato 4 euro per il viaggio a Roma. #J

Condivido quasi tutto della tua recensione, compreso il giudizio positivo per Sabrina Ferilli, la cui presenza stava quasi per convincermi a starmene a casa. Alla fine mi sono convinto e ci sono andato. La sua parte è perfetta per lei. Invece Verdone non m'è piaciuto per nulla. Sarà il ruolo banalissimo, sarà che lui non mi fa impazzire ma l'ho trovato un personaggio davvero irritante e anche evitabile. Complessivamente il film mi è piaciuto anche se i paragoni con Fellini mi sembrano spropositati. Inoltre non sono d'accordo con:

lessless ha scritto:
Avrei voluto che questo film non finisse mai


Dopo un'ora e quarantacinque l'avrei chiuso lì anche perché il film non ha una trama, vive di quadretti e quindi qualcosa me lo sarei risparmiato. Ma sono state due ore e venti godibili.

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 Oggetto del messaggio: Re: La grande bellezza
MessaggioInviato: lun giu 03, 2013 12:09 pm 
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Cazzuola D'Argento
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Iscritto il: mar feb 01, 2011 3:29 pm
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Verdone è brutto, ma è il secondo personaggio autentico del film.
Ha l'ambizione ma non si è ancora travestito, e le sue camicie a mezze maniche e i baffetti raccontano un impiegato di semplici origini che vuole sfondare nel teatro "alto", quando a malapena può ottenere l'applauso di venti persone se solo parla di se stesso.
Fellini c'è (ma tu hai visto Roma?), ma secondo me ci sono in Sorrentino entrambi: il Fellini visionario e il Flaiano critico, e ci metterei pure Risi e Scola de La terrazza, già che ci siamo.
Certo il film vive di quadretti, ma è uno stile narrativo che corrisponde ad una passeggiata stralunata tra personaggi che vengono colti così come capita di ascoltare brandelli di conversazione quando si cammina.
Sulla durata e sul giudizio complessivo credo influisca molto l'aspettativa, il vissuto letterario e reale di chi lo guarda, e non ultimo , l'orario in cui l'hai visto e se te stavi a mori' de fame. canna


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 Oggetto del messaggio: Re: La grande bellezza
MessaggioInviato: lun giu 03, 2013 6:21 pm 
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Iscritto il: ven gen 04, 2002 2:00 am
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Verdone è stato a dir poco IMBARAZZANTE, per quel che riguarda il mio giudizio ha rovinato mezzo film.
Strepitosa davvero la Ferilli, non pensavo un giorno di dirlo mai, ma è stata brava e coraggiosa (idem per la Grandi).

Il film non mi ha però convinto pienamente, a dirla tutta, è quello che di Sorrentino meno ho preferito.
A parte la scena della Giraffa in cui avevo gli occhi che gridavano pietà (una scena di una potenza visivia allucinante) ai personaggi del film manca quel fascino che porta lo spettatore ad incuriosirsi di loro. L'unico che ne aveva è stato quello della Ferilli, non a caso la più brava (o viceversa).

Anche Toni Servillo, ok sempre grande, è stato un pò troppo uguale a sè stesso, colpa probabilmente più dello script che di altro.

Nota di regia. Sorrentino usa Dolly e Carrelli come noi usiamo la nostra amata per raggiungere l'orgasmo, e questo si vede,
ma un pò meno verboso e un pò più di verticalità sui personaggi avrebbe reso il film il nuovo La Dolce Vita. Per questo dovrebbe secondo me farsi aiutare nella stesura della sceneggiatura, dedicandosi ancora di più così alle sue strepitose visioni.

Bukovoto: #ok ( :o )

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 Oggetto del messaggio: Re: La grande bellezza
MessaggioInviato: lun giu 03, 2013 10:39 pm 
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Iscritto il: gio lug 24, 2008 8:58 pm
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Sono praticamente d'accordo con Buko. Dico praticamente perché non voglio dire in toto. #edo

Quoto soprattutto l'ultima parte (non il Bukovoto, non mi permetterei mai).

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 Oggetto del messaggio: Re: La grande bellezza
MessaggioInviato: ven set 06, 2013 3:38 pm 
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Iscritto il: lun giu 09, 2008 6:03 pm
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"Immenso.
Struggente.
Visivamente magnifico, quasi insostenibile.
Mi ha riempita dal primo secondo all'ultimo in modo spietato. Delle due l'una: espandersi o esplodere."

Così scrissi su FB dopo averlo visto la prima volta.
Dopo la quale l'ho visto altre due volte.
Dopo le quali lo rivedrei altre mille volte.

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 Oggetto del messaggio: Re: La grande bellezza
MessaggioInviato: dom ott 06, 2013 10:40 am 
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Località: La mia casa è assieme a me ovunque vada
A me è parso uno stratosferico esercizio di stile da parte di Sorrentino :D

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Ma lasciatemi qui nel mio pezzo di cielo ad affogare i cattivi ricordi...
Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane, ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame

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 Oggetto del messaggio: Re: La grande bellezza
MessaggioInviato: gio ott 17, 2013 1:20 am 
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Iscritto il: dom ago 30, 2009 5:59 am
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Allora, parto dicendo senza presunzione, viste le critiche mosse nei riguardi di Verdone, che sono ingiuste. Perchè se criticate Verdone dovreste criticare anche la Ferilli, quello che va a vantaggio di quest' ultima è semplicemente l' età e alcune scene che il suo ruolo, uguale sullo stesso piano umano a quello di Verdone, l'ha portata a fare (come quelle di nudo tanto per intenderci).
I loro ruoli sono l' altra faccia della medaglia, la stessa medaglia di cui fa parte l' altro mondo: quello ipocrita, pieno di superficialità, corrotto, abbagliato dalle luci e dalle grandi vetrine; che viene messo a confronto contro quello semplice, ingenuo, quello che ancora crede all' amore (Verdone), quello umano che ha saputo gustare il vero dolore della delusione, senza nasconderli dietro ad una maschera che sarebbe stata comunque piacevole ma terribilmente brutta.
Lo stesso vale per la Ferilli, anche lei diciamo venia dalla " normalità ", dal suo lavoro fisso, dalla sua routine, dalla sua seppur profana, vita normale. Senza dimenticare la bambina che ce l' aveva con quella povera tela, un altro contrasto contro quella selva di ignobili. L' ingenuità a contrasto con l' astuzia, la perfidia, l' arroganza.
Il film è basato sul nulla, su tutta quella gentaglia ingorda. Sembra che Sorrentino ci voglia riportare alla realtà dei giorni nostri che noi forse possiamo solo immaginare o far finta che non esista.
Il nulla erano essi stessi, ecco perchè Bukowski, Sorrentino non si è soffermato molto su tanti personaggi ma solo su uno in particolare proprio perchè era lui il tramite di due mondi. Era il viaggiatore che andava a visitare la lussuria e poi allo stesso tempo la semplicità, tenendosi tutto per se e cercando di raccontarcelo. Da ricordare, riguardo al nulla di cui parlavo, il piccolo discorso che fa il malavitoso a Gambardella quando praticamente lo ridimensiona, quasi lo ripudia come una cosa appunto inutile. ( e forse tutti i torti non li aveva )
E forse da li Gambardella cominciò ad essere più sincero con se stesso e ad essere forse più umano. Non a caso l' ultima parte del film vede l' entrata di una santa praticamente che compiva miracoli.
Per finire per me tutti bravi, dal primo all' ultimo senza nessuna distinzione. Sorrentino ha raggiunto l' apice e più che cinico io lo vedo molto più visionario.
Se fosse stato davvero cinico non avrebbe fatto vedere certe immagini di Roma per me stupende ( vedi quando per la prima volta Gambardella si affaccia dal suo attico ad esempio. Bello proprio.
Una domanda avrei fatto a questo giornalista se fosse esistito davvero: quale delle due bellezze gradiva di più sempre che si potesse scegliere.
Alla fine, tutti noi abbiamo i nostri vizi come le nostre virtù.

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Barzelletta: Un tricheco starnutisce. Muore


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