ebbene non ho dormito neanche un secondo: i film più sono parlati e da seguire e meno dormo, invece l'azione cosiddetta adrenalitica è soporifera da morire, ma va be' veniamo al film. Un cast di serie A, Irons, Ganz, Rampling, Lee per una vicenda che inizia dolce e onirica e finisce nella storia dura del Portogallo di Salazar. Un professore di liceo, a Berna, vive da solo nella splendida casetta da single, circondato da silenzio e libri, quando una mattina, recandosi a scuola, su un ponte salva dal suicidio una ragazza che poi porta in classe per darle un minimo di assistenza, in attesa della fine delle lezioni. Ma lei improvvisamente se ne va dall'aula dimenticando il cappotto rosso. Il professore, ancora turbato dalla vicenda, esce senza dare spiegazioni per cercarla e restituirle il cappotto, solo che presto si accorge che, trovato in una delle tasche, un piccolo vecchio libro contiene un biglietto per un treno che sarebbe partito da lì a poco per Lisbona. Si reca alla stazione e che fa secondo voi? Rinuncia e torna alla sua vita? Ingenui, il film sarebbe finito alle 22 e 40. Sale sul treno - per mia fortuna (sono molto ansioso lo sapete) poi scopriremo che aveva con se le carte di credito per comprarsi un minimo di cambi e pagarsi l'albergo - e parte alla ricerca di questa ragazza. Durante il viaggio, però, si appassiona alla lettura del libro perché scopre che contiene mille riflessioni filosofiche che da sempre avevano rapito la sua stessa coscienza, e inizia da lì il vero viaggio e la vera storia narrata dalla pellicola. Il libro, si fa strada tra filosofia e storia, conducendo per mano il nostro professore in una ricerca che lo condurrà a rivivere i protagonisti e le vicende del Portogallo sotto la feroce dittatura e le tribolazioni della Resistenza, di cui l'autore era stato uno dei protagonisti. Come finisce non ve lo dico, però si può dire che come un cerchio che si chiude, la vicenda storica ritorna al presente esistenziale del professore e alle sue scelte. Da vedere.
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